Qualche giorno fa ho ricevuto una email da una persona che non sentivo da tanto tempo e che mi ha riportata indietro ai tanti anni di lavoro trascorsi a Genova.

Mi ha scritto Roberto V., pilota di elicotteri della sezione aerea della Guardia di Finanza di Genova, grande professionista nonché compagno di chiacchiere, caffè e focaccia al bar dell'aerostazione.

Mi ha contattata per comunicarmi la sua imminente pensione, notizia che mi ha sorpresa un po', non mi ero resa conto che fosse gi à passato tutto questo tempo dal primo “Genova torre buongiorno, Volpe 109, elicottero NH500, pronto a rullare”.

Roberto mi ha inviato anche un suo scritto, il resoconto di un evento di avaria radio totale che lo aveva visto protagonista alcuni anni fa, e in cui ero presente anche io, “dall'altra parte della radio”. Sono sincera, non ricordo questo evento, forse perché si era risolto bene senza conseguenze, e nemmeno la descrizione minuziosa di quanto successo mi ha aiutata a ricordare più di qualche vago dettaglio. Quello che mi ha colpita, invece, è stata questa riflessione di Roberto:

"La sensazione di andare 'a spasso' per il ctr, per l'atz e per il parcheggio senza la voce del controllore è davvero sconsolante. Ti rendi conto del valore della comunicazione. Mi vengono in mente gli 'accidenti' generosamente inviati all'atc per una holding non prevista, per una autorizzazione non concessa, per tutte le cose che volevo fare e che non mi sono state concesse. Sorrido e mi rendo conto che è un lusso per noi in volo avere una voce che ci ascolta anche quando non corrisponde ai nostri desideri”.

Il lusso della comunicazione col controllore, il lusso della presenza umana nel nostro lavoro, un lusso definito da Roberto irrinunciabile. E non ho potuto fare a meno di pensare alle tante novità tecnologiche che sono in programma nel prossimo futuro, tra torri remote, digitalizzazione, procedure sempre più automatizzate. Nuovi strumenti il cui scopo è quello di ottimizzare la fornitura dei servizi del traffico aereo, a f ronte di una domanda che, dopo i due anni di stop quasi totale dovuto alla pandemia, si sta riprendendo molto velocemente. I cambiamenti saranno molti, e da più parti viene garantito che l'applicazione di questi nuovi strumenti collocherà sempre al centro del sistema la figura professionale del Controllore del Traffico Aereo, e le sue conoscenze e capacità. Insomma, il fattore umano nel nostro lavoro dovrà
sempre essere presente e tutelato al massimo, perché “non c'è nulla di scontato nel nostro lavoro, poi ché l'errore e l'imprevisto sono sempre in agguato” (cit. Roberto V. ), e spesso solo l'intervento umano può risolvere una situazione critica.

Spero che sia davvero questa la strada intrapresa, una strada fatta di reale inclusione e collaborazione tra la parte umana e la parte tecnologica, entrambe fondamentali nel nostro lavoro.

Perché solo così tanti altri "Roberto" potranno ricordare e raccontare eventi in cui pensavano o temevano di essere soli, ma in realtà non lo erano, grazie alla presenza costante, silenziosa, discreta ma essenziale di noi Controllori del Traffico Aereo.

Alessandra

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