Il Tribunale Federale svizzero, nella seduta del 4 luglio 2019, ha confermato la condanna per il controllore del traffico aereo di Zurigo ACC, protagonista suo malgrado di una sottoseparazione avvenuta il 21 aprile 2013 nei cieli della Svizzera orientale. La sentenza è quindi passata in giudicato.

Al di là dell'importo – già di per sé rilevante – della pena pecuniaria, la decisione appare in netta contrapposizione con i principi della Just Culture, e della sicurezza aerea in generale. Una sanzione di questo tipo disincentiva il reporting da parte del personale in prima linea (sia operatori ATS che piloti), e impedisce al mondo dell'aviazione di trarre importanti lezioni dagli eventi di safety.

Degna di nota la reazione del provider svizzero dei servizi della navigazione aerea: dicendosi delusa dal verdetto del Tribunale Federale, Skyguide ha anticipato che la decisione rende necessaria un'analisi approfondita delle conseguenze sul modo in cui vengono gestiti i servizi della navigazione aerea. Inoltre, il provider svizzero ha ribadito come la sentenza del Tribunale Federale non pregiudichi in alcun modo il rapporto di lavoro con il controllore condannato.

Skyguide ha inoltre messo in atto, con effetto immediato, alcune misure volte a ridurre il carico di lavoro degli operatori ATS, quali ad esempio una riduzione di capacità del 25% per l'ACC di Zurigo, del 10% per gli aeroporti di Zurigo e Ginevra, la sospensione delle attività speciali (quali ad esempio i lanci para), e la creazione di un'unità di crisi volta a gestire eventuali necessità di intervento del CISM presso i dipendenti.

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