Giorno 25 marzo, si è svolto il terzo evento di presentazione dei risultati della ricerca commissionata da ANACNA all’Alta Scuola sulla Giustizia Penale dell’università Cattolica di Milano. L’attività segue lo Studio etnografico pubblicato nel 2016 in cui l’Associazione, tra gli altri, aveva richiesto un’analisi scientifica in ambito sociologico che definisse la nostra professione. Obiettivo della ricerca in questione è quello di proporre una modifica legislativa che possa limitare la nostra responsabilità penale al solo caso di colpa grave, escludendo le circostanze in cui il CTA sia trovato reo di colpa lieve. La prima è identificabile in azione o omissione gravemente inosservante di perizia, diligenza o di leggi o regolamenti che ha determinato un rischio irragionevole risultato in evento dannoso.

Oltre i rappresentanti ANACNA e dell’Alta Scuola sono intervenuti all’evento Andrea Montagni, Direttore generale magistrati del Ministero di giustizia e consigliere della 4°sezione della Corte di Cassazione, Tony Licu, direttore della Safety Unit di Eurocontrol e la Prof.ssa Chiara Perini, docente associato dell’Università dell’Insubria.

Andrea Montagni è intervenuto segnalando che la posizione di garanzia del Controllore non possa essere contestabile, il punto sarebbe, viceversa, quello di identificare la rilevanza penale di un eventuale errore in buona fede, sia nel controllo del traffico aereo che in tutte quelle attività a rischio consentito.

Il magistrato ha notato come l’interazione dei CTA con i piloti sia assimilabile al contesto di lavoro in equipe, ambito molto disciplinato in ambiente giuridico. I membri di un’equipe lavorano all’unisono per raggiungere un obiettivo comune, dovendosi rapportare e preoccupare l’uno della condotta dell’altro e, nell’ambito delle proprie responsabilità, controllare a vicenda.

Ha inoltre segnalato come la gravità di un evento spesso in ambito giudiziario abbia influenza sull’attribuzione delle responsabilità. Un evento con forte impatto mediatico potrebbe certamente determinare pene superiori a quelle conseguenti un eventuale circostanza in cui gli imputati si siano comportati analogalmente ma che abbia avuto un risultato meno grave. Tuttavia, ha ammesso che tale deriva non sia auspicabile; la gravità delle conseguenze non dovrebbe avere relazione con la colpa. La prevedibilità ed evitabilità da parte dell’operatore, nonché l’eventuale colpa grave dovrebbero essere i soli elementi influenti.

Infine, il magistrato ha suggerito di supportare le successive attività associative e dell’Alta Scuola con le indicazioni di una sentenza della Corte Costituzionale in cui, già negli anni settanta, veniva identificata la necessità di estendere l’art. 2236 del Codice Civile all’ambito penale: “[...] il prestatore d’opera non risponde dei danni se non in caso di dolo o colpa grave”.

Anche l’intervento della Professoressa Perini ha sottolineato come i nostri sforzi non dovrebbero essere limitati ad ottenere una definizione del perimetro della nostra responsabilità, in quanto, in accordo al principio costituzionale di uguaglianza, tutti i cittadini devono ricevere lo stesso trattamento. Ha tuttavia notato come nel nostro ambito il “risk assessment”, dove con tale termine si intende l’identificazione costante dei pericoli di un’attività e non solo l’esecuzione delle procedure aziendali così denominate, sia suddiviso su diversi ruoli. Pertanto piloti, controllori e managers, avendo ognuno un ruolo in tale processo, dovrebbero essere ritenuti responsabili i funzione dei proprie attribuzioni.

Ha inoltre notato come, in passato, ella ritenesse che la ridondanza sociale fosse una perdita di efficienza nella produttività di un sistema. Tuttavia, imparando a conoscere il nostro settore, anche grazie allo Studio etnografico del 2016, ha cambiato idea, comprendendo come, in aviazione, la pluralità di opinione ed il double-checking non siano un rallentamento ma un valore assoluto.

Tale affermazione mi permette di concludere come queste attività Associative spesso portino a risultati a lungo termine piuttosto che immediati, ma non per questo sono meno importanti. ANACNA ha cominciato a parlare di just culture circa 15 anni fa in ambito IFATCA. Dapprima colleghi ed esperti di safety si sono riuniti, poi rappresentanti di organismi quali ICAO ed Eurocontrol, fino ad arrivare ad avere un Regolamento europeo, il 376/2014, (che quindi ha valore di legge in Italia), totalmente incentrato sulla Just culture. Da allora Eurocontrol ha organizzato con IFATCA ed IFALPA corsi sulla Just Culture formando CTA e piloti, ai quali, nel corso degli anni, si sono aggiunti professionisti dell’ambito giuridico come appunto il Direttore Andrea Montagni.

Nicola Gallo

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